1950 - 2016
“You can't teach architecture. You can only inspire people”
Si è spenta a soli 65 anni a Miami Zaha Hadid, un grande architetto urbanista e designer dei nostri tempi e di quelli a venire. Ma principalmente una donna che ha saputo superare sé stessa e spingersi oltre i confini dell' architettura tradizionale, l'unica a prendere il premio Pritzker nel 2004, il più prestigioso esistente in architettura, equivalente ad un premio Nobel. Soprannominata la regina delle curve, crea forme pure e disarticolate e decomposte, costituite da frammenti, volumi deformati, tagli, asimmetrie e un'assenza di canoni estetici tradizionali. Zaha Hadid è capofila e massima esponente della corrente decostruttivista, di un'architettura "senza geometria" quella euclidea, piani ed assi, con la mancanza di quelle strutture e particolari architettonici, che sono sempre stati la base del razionalismo architettonico. I metodi del decostruttivismo sono indirizzati a "decostruire" ciò che è costruito, e creano ambienti completamente diversi e futuristici. Hadid, liberando la geometria architettonica con la creazione di forme fluide altamente espressive da molteplici punti di prospettiva e con la geometria quindi frammentata che evoca il caos e il flusso della vita moderna, è diventata una pioniera del parametricismo e un'icona del neo-futurismo, con un personalità formidabile al di fuori del comune.
Tra le sue innumerevoli creazioni nei vari settori ricordiamo le principali come il Museo MAXXI a Roma, Bridge Pavillon, Maggie's Centre, Contemporary Arts Center, London Aquatics Centre, Vilnius Guggenheim Hermitage Museum, National Olympic Stadium, Citylife in Milano.
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