di Mario Bellini / Bologna, Italia
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Recupero di Palazzo Pepoli tra contenuto e contenitore
Palazzo Pepoli in questi ultimi sette anni è stato sottoposto a un lungo e complesso intervento di restauro e di ampliamento che lo hanno trasformato da edificio medievale in Museo globale, con nuovi spazi espositivi e di accoglienza. Dopo un concorso a inviti internazionale indetto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Mario Bellini è risultato il vincitore e ha iniziato la trasformazione di questo prestigioso edificio. Il 4 maggio 2011 si è inaugurato il Palazzo; la seconda e definitiva inaugurazione è avvenuta a gennaio 2012, con l’ultimazione dell’allestimento museografico, curato sempre da Mario Bellini. L’intervento architettonico più rilevante secondo il progetto di Mario Bellini riguarda la corte. Essa è stata oggetto in passato di numerosi e pesanti interventi che ne hanno completamente snaturato sia l’aspetto originario che le possibilità d’uso. Il progetto riprende le potenzialità di questo spazio vuoto, al quale la copertura vetrata attribuisce in più il nuovo valore di spazio urbano coperto. Questo valore è accentuato dalla presenza del volume di vetro e acciaio che si trova nel centro del cortile del Palazzo, al quale è collegato con tre passerelle. “Una sorta di lanterna magica – come spiega Mario Bellini – illuminata dall’alto da luce naturale che filtra attraverso il tetto trasparenteâ€. Inserito nello spazio con assi ruotati rispetto all’andamento delle pareti della corte stessa, il nuovo volume si articola su tre livelli con funzione sia di collegamento orizzontale e verticale tra i livelli del Museo che espositiva. È realizzato in acciaio e vetro, e visivamente scomposto in quattro “torri†di vetro, che si proiettano verso l’alto emergendo dalla copertura vetrata, separate dai disimpegni dai quali partono le passerelle. Le grandi lastre di vetro che rivestono le “torri†sono trattate con una serigrafia a retino puntinato progressivo, sempre più fitto mano a mano che si sale di quota: così, partendo dalla totale trasparenza del vetro a piano terra, si arriva alla completa ma “luminosa†opacità del bianco per le lastre all’ultimo livello. L’effetto è quello di un progressivo “smaterializzarsi†verso il basso del volume della torre e di un progressivo “addensarsi†di questo verso l’alto, senza perdere il valore traslucente del vetro, presente anche nei pavimenti e nei soffitti retroilluminati.
Allestimento. Il principio progettuale dell’allestimento del nuovo Museo della città di Bologna, come sottolinea Bellini che l’ha sperimentato in molteplici “messe in scena†di musei e mostre, è basato sulla “separazione rigorosa tra contenitore (in questo caso le sale del Palazzo Pepoli) e contenuto (l’apparato museografico), avendo come fine quello di esaltare l’autonomia delle opere esposte rispetto agli ambienti che le ‘ospitano’ e di evitare quindi la loro riduzione ad ‘arredi’ del Palazzo oltre che ogni contaminazione incongruaâ€.
Partners del progetto:
» Studio Base 2
» PUSTERLA Marmi S.n.c.
» Tecton Soc. Coop
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