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rivistadesignarchitettura.com

Quartiere Portello

 di Studio Valle Architetti Associati / Milano, Italia

 

Lo spazio pubblico e il movimento pedonale sono i principi insediativi della nuova Portello.

Il piano di riconversione dell’area Portello vede il riutilizzo delle aree delle ex-fabbriche Alfa Romeo e Lancia a ridosso dell’ex-Fiera di Milano. Il piano prevede una serie di spazi pubblici collegati da una rete di percorsi pedonali che oltrepassano le infrastrutture stradali esistenti (Viale Serra e Viale Scarampo). Questi spazi sono: la grande piazza pedonale inclinata circondata da tre edifici ad uffici posta di fronte all’edificio esistente della Fiera (progettata da Studio Valle e Topotek 1) la quale porta alla passerella pedonale che sovrappassa Viale Serra (progettato da ARUP), a un grande parco urbano (progettato da Charles Jencks e LAND), a due zone residenziali, una a corte e l'altra a cluster (progettate rispettivamente da Guido Canali e Cino Zucchi) e alla piazza dell’aggregato commerciale coperta da una grande pensilina trapezoidale (progettata da Studio Valle). Lo spazio pubblico e il movimento pedonale sono i principi insediativi che collegano presenze architettoniche diverse. I volumi costruiti fanno riferimento a una "forma del vuoto" che ne garantisce la relazione in tutte le fasi di realizzazione del piano urbanistico. Il percorrere gli spazi a piedi diviene misura e orientamento della città, permettendone un'accessibilità prima impensabile. Particolare attenzione è stata posta nel gestire il traffico carrabile con parcheggi posti sotto gli spazi pubblici: le piazze della Fiera e dell'Aggregato Commerciale sono delle piastre multipiano che legano i diversi livelli con piani inclinati e inseriscono i blocchi edilizi in un paesaggio artificiale segnato dalla continuità pedonale. La città per parti proposta dal piano si confronta con una figurazione cinetica che le relaziona attraverso la durata e il movimento del pedone. Questa gestione della distanza è capace di annettere il vuoto urbano in una strategia di relazione e non lo riduce mai a un intervallo neutrale tra episodi costruiti staccati tra di loro. Il progetto degli interventi nell’unità U3 è impostato su una grande piazza pedonale circondata da tre edifici direzionali posta all’angolo tra Viale Serra e Via Scarampo che segna l’ingresso all’area della Fiera e alla città. La piazza inquadra l’edificio principale con timpano progettato da Mario Bellini inserendolo in un nuovo sistema di infrastrutture e spazi pubblici. La piazza ha forma planimetrica a ventaglio e sale con una pendenza del 5% partendo dalla fiera e seguendo una linea diagonale a 45 rispetto al fronte del timpano. Al culmine, essa raggiunge una quota di + 7 metri e prosegue nella passerella pedonale che attraversa viale Serra verso il parco definendo l’asse principale di tutto il piano del Portello. La struttura della piazza inclinata ha due livelli interrati e uno fuori terra; essa contiene parcheggi, servizi, ingressi agli edifici, spazi commerciali e un ristorante. Non è dunque solo una superficie calpestabile ma un basamento stratificato abitato da funzioni e forato da corti a cielo aperto. Con questa struttura multifunzionale si viene a creare una matrice flessibile a servizio di tutte le strutture sovrastanti. I due livelli di parcheggi pubblici e privati sotto la piazza sono interrati e serviti da tre accessi di rampe da viale Serra, via Scarampo e via Gattamelata. Mentre i parcheggi privati sono direttamente collegati agli ingressi degli edifici direzionali, quelli pubblici risalgono tutti in superficie sotto una grande loggia al centro della piazza. La piazza è lastricata in lastre di pietra Chiampo Grolla di due colori (grigio e rosa) posate a correre che formano un tappeto di diverse intensità di colore. Gli edifici che bordano la piazza hanno un profilo diagonale generato dal timpano dell’edificio di Bellini il quale viene proiettato a formare tre corpi di fabbrica che definiscono uno spazio contenuto. Con il loro skyline ascendente o discendente, essi formano sovrapposizioni visive costantemente variate con gli edifici circostanti. I due edifici più alti (A e B rispettivamente di nove e tredici piani), con la punta rivolta verso l’esterno della fiera formano la porta della piazza per chi arriva dalla passerella e da Viale Serra. L’edificio più basso (C di sette piani) riduce l’impatto del frontone della fiera riportandolo verso il terreno. L’edificio B, posto lungo via Scarampo, è allineato planimetricamente con le strutture dell’antistante QT8 e serve a schermare l’impatto del timpano per chi arriva in auto da fuori Milano e supera il sottopasso di viale Serra. Gli altri due edifici A e C lungo via Gattamelata, formano una spezzata generata dalla diagonale planimetrica a 45∞ del cilindro sul lato del timpano della fiera. Tutti e tre gli edifici hanno tre accessi: dai parcheggi e sul lato esterno della piazza a quota + m 0,00 (carrabile e pedonale) e sulla piazza (pedonale) a quota + m 5,44. Essi ospitano funzioni di servizi a quota m +0,00 (archivi, atrio comune) e commerciali sulla piazza mentre hanno uffici a tutti i piani superiori. Formano dunque un insieme coerente per linguaggio edilizio, schema planimetrico e rivestimento dell’involucro esterno. Gli uffici hanno un corpo di fabbrica di spessore di m 20,00 e una struttura interna con una luce unica centrale di m 15 che definisce una zona lavoro open space. La superficie lorda del piano tipo è di circa mq 1330 con due corpi scala. L’altezza di interpiano è di m 5,54 per i primi due livelli (+0,00 e +5,44) e di m 3,84 per tutti i livelli successivi. Il piano tipo ha due scale di fuga che uniscono i piani di m 5,44 con 4 rampe e quelli superiori di m 4,48 con 3 rampe: le scale hanno quindi ingressi in posizioni alternate ai diversi piani con due camini shunt per ogni blocco. Gli ascensori si aprono tra i due blocchi scala centrali su una lobby passante che si affaccia su entrambi i fronti dividendo l’open space degli uffici in due parti. La struttura vede quattro travi principali longitudinali supportate da pilastri posti ogni 6,00 m con luce interna centrale di m 6,50 colmata da predalles gettate in opera. Sul perimetro la struttura diventa un diaframma di pilastrini d’acciaio posto ogni m 1,50 che lasciano la finestratura orizzontale a nastro. Gli edifici sono rivestiti esternamente da una facciata con finestre a nastro e parte cieca in pannelli di alluminio di colore naturale. I piani bassi hanno superfici finestrate interamente vetrate mentre quelli alti hanno tutti il parapetto. Il pacchetto di solaio comprende pavimento sopraelevato di cm 25 (ove passano tutti gli impianti elettrici e controsoffitto con un altezza minima di cm 51. La facciata esterna vuole enfatizzare il volume degli edifici ma anche creare un effetto di leggerezza. I pannelli sono opachi nella parte bassa degli edifici e diventano lucidi man mano che si sale smaterializzando la percezione della parte alta dell’involucro. I tre corsi di pannelli ciechi tra le finestre a nastro divengono l’elemento che genera la graduale sostituzione della superficie opaca con quella levigata. La parte più alta del coronamento contiene due livelli di impianti ed è rivestita dagli stessi pannelli di alluminio levigato ma microforati al 50% per aerare le macchine UTA, la centrale termica e i gruppi frigo. Il retro dei coronamenti contiene uno spazio con sale riunioni a doppia altezza che si aprono su un terrazzo comune con una vetrata inclinata protetta da schermo brise-soleil. Su tale area è presente una loggia e tre livelli terrazzati che portano ad affacciarsi sull’esterno. Tutta la base degli edifici è scavata a formare un portico a singola e doppia altezza che media l’impatto della piazza obliqua con il volume del fabbricato e forma un camminamento pedonale protetto. In prossimità degli ingressi sono poste delle pensiline su coppie di colonne e le bussole vetrate. Tutti gli ingressi sono passanti e a doppia altezza unificando nello stesso spazio l’accesso dall’esterno carrabile e dal parcheggio privato (questi due a quota m +0,00) con quello pedonale dalla piazza superiore a quota m +5,44.

Partner del progetto: 

» Costruzioni Generali Gilardi Spa

Valle Architetti Associati  
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Design by Roberto Segantin

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