di 5+1AA
Alfonso Femia, Gianluca Peluffo, Simone Cenci con Jean-Baptiste Pietri Architectes / Rho, Italia
Nuove strutture direzionali di FieraMilano.
Dall’alba al tramonto. Nel territorio aperto la luce naturale diviene materia capace di trasformare le percezioni di un paesaggio sia esso naturale o creato dall’uomo. Nella condizione particolare della Fiera, un orizzonte dove la luce si inserisce e si riflette tra bianchi, grigi e punti di colore, essa può diventare una materia cangiante, da nord a sud, da est a ovest, enfatizzando il colore intenso dell’alba e del tramonto. Il nuovo edificio è caratterizzato dal colore oro la cui preziosità richiama la luce solare e i suoi riflessi, dalla capacità di definire un’atmosfera di trasparenze, opacità, specchiature e semitrasparenze con il suo intorno, nelle prospettive territoriali che attraversano l’area a differenti velocità e in tutte le ore del giorno. Sfumature di oro che si mescolano con i bianchi degli interni, e che rendono senza fine i prospetti nelle ore del mattino e della sera ovvero in quei momenti in cui la luce diventa incidentale lungo le pareti principali, annullandone la percezione dei suoi limiti fisici e confondendolo con la luce naturale. Un basamento nero e un coronamento verde inquadrano un dispositivo percettivo ed emozionale che rimanda oniricamente all’uso dell’oro nella pittura italiana dal Beato Angelico sino al contemporaneo Kounellis. Il progetto vincitore della gara per il centro direzionale di FieraMilano a Rho si pone l’obiettivo di dialogare con il complesso architettonico della Fiera, pur mantenendo una propria autonomia estetica e formale. A tal fine viene proposto un edificio prevalentemente orizzontale, in grado di relazionarsi in maniera differente a sud-est, con le coperture della Fiera, e a nord-ovest, dove la Fiera si rivolge a Milano: una lama monolitica che si frammenta “spogliandosi” da nord a sud e rivelandosi come due edifici, uniti e separati al contempo da un foyer a tutta altezza. Dal punto di vista cromatico, le architetture sono definite dal colore dell’oro. I frangisole, che si diradano procedendo da sud a nord, alternano trasparenze e opacità, specchiature e semitrasparenze e intendono conferire alla struttura la preziosità delle variazioni della luce solare, percepibile in particolar modo all’alba e al tramonto, con la luce radente. L’edificio è concepito come una successione di “torri orizzontali”, determinate da un criterio compositivo classico: basamento, elevazione e coronamento. Il primo, rialzato rispetto al piano della strada, accoglie e separa i flussi di persone in una successione di spazi che si dilatano (foyer a tutta altezza) e che si comprimono (mense e uffici). L’elevazione è caratterizzata da un taglio orizzontale a doppia altezza, che crea un momento di sospensione tra terra e cielo, dove il paesaggio è inquadrato da una “rete” di trasparenze e riflessi. Il coronamento, infine, è rappresentato da un giardino verticale, inciso da fenditure che permettono al visitatore di avvicinarsi al perimetro trasparente dell’edificio. La scelta di creare un unico organismo, articolato in due edifici separati, permette di raggiungere in maniera soddisfacente tutti gli obiettivi richiesti dal bando in termini d’efficienza distributiva, gestionale ed energetica. Sul fronte della sostenibilità ambientale, le soluzioni adottate hanno non solo lo scopo di ridurre i consumi d’acqua ed energia, impiegando al massimo fonti rinnovabili (l’edificio rientra in classe energetica A), ma anche di migliorare le condizioni di benessere degli occupanti, dal punto di vista termico, acustico, visivo e di completa fruizione degli spazi. Nell’ambito della progettazione, sono stati anche ripensati gli spazi esterni: un sistema articolato di rampe, scalinate e piani inclinati, costituisce il basamento su cui poggiano gli edifici e rappresenta una sorta di “soglia” che separa lo spazio interno da quello esterno. Il basamento e il foyer sono di marmo del tipo “Nero Michelangelo”, su cui si innestano le scale bianche, rifinite in travertino. Gli spazi esterni sono trattati prevalentemente a verde, mentre un sistema d’illuminazione a grappolo differenzia i percorsi pedonali da quelli automobilistici.